E’ da un po’ che mi sento poco stimolato a scrivere qualcosa. Eppure gli argomenti e gli spunti non mancano, come sa bene chi voglia dare almeno un’occhiata ai quotidiani e non sia del tutto “out” rispetto ad una serie di fatti di cronaca, politica e non, che i media ci sbattono in faccia. Quello che sembra essere sopravvenuto, nel mio caso, non è disinteresse per ciò che sta capitando, semmai una specie di saturazione, stanchezza e fastidio per una realtà che avverto sempre più lontana ed ostica. Una sorta di rigetto verso il miscuglio di malignità e d’imbecillità che sembra caratterizzare il nostro tempo, dal quale il futuro sembra essere stato bandito e la responsabilità cancellata.
Lo so, è una valutazione pesante. Ma il fatto di essere in prima persona coinvolto ed impegnato in ambienti e situazioni molto diverse – la scuola, l’ambientalismo, il lavoro sociale quello nell’ambito della chiesa – se non mi consente impossibili generalizzazioni, mi permette di guardarmi attorno in modo più ampio, ovviamente all’interno del tormentato contesto territoriale ed umano nel quale mi tocca di vivere.
E’ questa, infatti, la prima domanda che sorge spontanea, e non credo solo nella mia testa: è mai possibile che in questo bene/maledetto pizzo della Terra si siano concentrate tutte le contraddizioni, le inefficienze e le malefatte dell’umana specie, vanificando di fatto condizioni ambientali e risorse umane che potrebbero essere considerate ideali? Sui nostri capi pende forse qualche arcana e remota maledizione, visto che tutto sembra andare per il verso contrario, a dispetto di premesse favorevoli?
Ovviamente la situazione è molto più complessa di ciò che appare e certi problemi sono chiaramente sintomo di mali molto più ampi, diffusi e generalizzati. Allo stesso modo, alla faccia del catastrofismo che trasuda dalle cronache, è innegabile l’esistenza d’una realtà alternativa: attiva, laboriosa e combattiva, fatta di tante persone “toste”, che non hanno nessuna intenzione di mollare e che persistono nel loro quotidiano impegno, anche se pochi sembrano accorgersene e se nessuno le gratifica di un qualsiasi riconoscimento.
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Mag
2
2010