Parco Mascagna: da salvato a…disboscato

Una volta erano semplicemente i ‘giardinetti di via Ruoppolo’ e per intere generazioni di bambini della collina vomerese sono stati l’unico spazio verde dove giocare. Ma dopo il 1990, in seguito alla mobilitazione d’un intero quartiere per difenderli dalla distruzione – il prezzo da pagare per realizzare un assurdo parcheggio interrato di ben 10 piani – sono diventati un vero ‘luogo del cuore’, teatro di una lotta popolare e nonviolenta riuscita a sconfiggere, dal basso, la logica perversa del cemento e dell’automobile. 

Non è quindi un caso che quella stessa area verde comunale, dopo la sua ristrutturazione e valorizzazione, sia stata poi intitolata a Marco Mascagna, giovane pediatra ambientalista che come e più degli altri si era reso protagonista di quella eccezionale battaglia ecologista, morto poco tempo dopo, travolto da un’autovettura mentre pedalava sulla sua bici.

Da allora il ‘Parco Mascagna’ ha subito varie fasi di deterioramento, depauperamento del patrimonio arboreo e degrado delle strutture ludiche, per una mancata manutenzione ordinaria e per interventi inopportuni, con chiusura parziale di spazi verdi e ricreativi. Ma nel 2019 – col finanziamento della Città Metropolitana di Napoli (programma ‘Ossigeno Bene Comune’) l’Amministrazione Comunale approvò finalmente una delibera per la sua ‘riqualificazione’. Un progetto già discutibile, ma che per ben quattro anni non ha comunque trovato attuazione.

Solo una decina di giorni fa – dopo la chiusura dell’intero parco per due mesi, motivata da potenziali rischi per la sicurezza dei fruitori a causa di alberi ritenuti malati ed instabili – la sbandierata ‘riqualificazione’ è iniziata, ma nel modo peggiore. La ditta appaltata dal Comune, infatti, per quasi una settimana ha abbattuto numerosi lecci lungo il perimetro del parco, senza che fosse apposto l’obbligatorio ‘cartello di cantiere’ e senza che l’Assessorato al Verde e la Direzione competente rispondessero alla richiesta urgente via PEC di accedere agli atti autorizzativi e di certificazione agronomica che avvalorassero quella preoccupante strage.

Come scriveva Il Mattino del 26 novembre: “Un folto gruppo di cittadini si è radunato all’esterno dei cancelli del parco Mascagna per esprimere la loro disapprovazione allo sterminio di alberi che in questi giorni la ditta incaricata dal Comune sta portando avanti […] Il paesaggio visibile dall’esterno del parco Mascagna è spettrale: ceppaie, alberi tagliati in più parti, tronchi a cui sono state quasi del tutto asportate le chiome e un vero e proprio tappeto di foglie…”

Il Circolo di Napoli di V.A.S. – di cui sono portavoce – in questa circostanza è stato uno dei soggetti più attivi di questa mobilitazione, insieme con le altre componenti della Rete Sociale No Box e del comitato spontaneo ‘mamme per il parco Mascagna’. Ho inviato ben due PEC chiedendo ufficialmente di accedere agli atti; con altri ho presidiato e contestato i lavori di capitozzamento e abbattimento dei lecci perimetrali ed ho anche denunciato formalmente anomalie amministrative e procedure sbrigative al vicino Commissariato di P.S. ed alla stazione dei Carabinieri Vomero-Arenella, richiedendo inoltre l’intervento urgente del Gruppo di Napoli dei Carabinieri Forestale. Tutto senza apprezzabili riscontri, mentre molti cittadini/e reclamavano invece chiarimenti su quella strage di alberi compiuta in nome della pretesa ‘riqualificazione’ di un’area verde comunale.

Dopo un servizio piuttosto parziale del TGR Campania e la tendenziosa intervista fattami nel corso di una ‘diretta’ da parte di Canale 5, finalizzata ad additare gli ambientalisti come irriducibili rompiscatole che ostacolano l’attività dei Comuni, se non addirittura come complici di tragiche vicende causate dalla caduta di alberi, una delegazione della Rete civica che si batte per salvare i giardini di Marco da questa brutale ‘squalificazione’ è stata finalmente ricevuta a Palazzo San Giacomo dall’Assessore alla Salute, al Verde e all’Ambiente, dott. Santagada. Alla presenza del dirigente comunale, di due agronomi e della R.U.P., è stato possibile presentare le nostre osservazioni critiche sulla mancata trasparenza delle procedure e sul rischio di spogliare il Parco di gran parte delle sue alberature, introducendo invece in quello spazio piuttosto ridotto funzioni diverse (area cani, area fitness, area ristoro), senza la prevista informazione e partecipazione civica e sulla base di interventi non condivisi né opportunamente pubblicizzati.

Dalla vivace riunione del 28 novembre è emersa una serie di posizioni da parte dell’A.C. che in alcuni casi avvalorano più che dissipare i dubbi espressi dagli ambientalisti. Si conferma infatti che saranno eliminati 23 alberi nella sola area perimetrale (in quanto danneggiati irrimediabilmente da insetti xilofagi), ma parallelamente si dichiara che ne saranno ripiantate altrettanti proprio della stessa tipologia (lecci) che ha subito l’infestazione. Si riconosce l’omissione dell’apposizione del cartello di cantiere, ma dopo oltre una settimana se ne appone uno, piuttosto piccolo, all’interno di un’area recintata e interdetta al pubblico. Si annuncia un’auspicabile fase di collaborazione tra Comune e Cittadini per garantire trasparenza e partecipazione, ma dopo 10 giorni non sono tuttora disponibili le copie delle certificazioni agronomiche e delle relative autorizzazioni agli abbattimenti, lasciando fra l’altro inevasa la richiesta di sapere quanti altri alberi saranno eliminati anche nell’area interna del parco, per la quale non esiste un monitoraggio preventivo.

Da ecopacifista, che 35 anni fa a quella lotta nonviolenta per salvare quei giardini ha partecipato in prima persona, non posso fare a meno di denunciare questa ennesima discutibile operazione di pseudo-valorizzazione del verde cittadino. Allo stesso modo devo rilevare quanto poco e male i media diano spazio alle vertenze ecologiste e civiche, arrivando talvolta a criminalizzarne gli attori come un pericoloso ostacolo a lavori pubblici sui quali, a quanto pare, non si deve mettere il naso e per i quali trasparenza e partecipazione sono visti con fastidio.  


(C) 2023 Ermete Ferraro – Articolo pubblicato sul sito web di V.A.S. aps, all’indirizzo https://verdiambientesocieta.eu/2023/11/30/parco-mascagna-unarea-verde-di-napoli-ad-oggi-disboscata/