(3) MOSAICI E PIADINE

(3) La mattina di sabato 8 si apre con la consueta ed abbondante colazione al residence, viatico al breve tragitto che ci porta – una trentina di chilometri più avanti – a Ravenna. Una campagna bella ed assolata – tra cascinali e fabbriche agroalimentari – c’introduce infatti alla bizantina città dei mosaici, rigorosamente chiusa al traffico nel suo centro, attraversato anche qui da tante bici. Lascata l’auto al parcheggio, inizia quindi il giro di rito: dopo la fastosa cattedrale ed il suggestivo battistero, tutto risplendente di mosaici incredibili, è la volta della basilica romanica di San Vitale (un classico dei libri di storia dell’arte…) e del fantastico mausoleo di Galla Placidia, che mi sembra però più piccolo, forse perché sono passati un bel po’ d’anni da quando l’ho visto l’ultima volta…Lasciamo per un po’ i mosaici e, in processione come gli ieratici cortei bizantini, ci appropinquiamo ad una trattoria, dove ci aspettano delle buone piadine farcite ai salumi ed un monumentale piatto ovale ripieno di saporito risotto alla pescatora. La signorile magione in centro, dove avevamo prenotato per "room & breakfast", ci accoglie con i suoi mobili antichi per una pennichella ristoratrice. Ci restano infatti da visitare ancora altre meraviglie di questa fantastica città: il piccolo ma importante battistero neoniano del VI secolo; la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (con le sue eccezionali teorie di dignitari e martiri bizantini) ed il vicino "palatium", raffigurato proprio nei mosaici della basilica, ed altri monumenti purtroppo già chiusi ma visibili almeno all’esterno. Gelati e dolcetti ai tavolini di un bar della piazza principale – su cui si affacciano il municipio e la prefettura – ci consente di guardarci intorno pigramente, mentre il sole tramonta su una Ravenna un po’ spenta e con non troppi turisti, facendo magicamente sbrilluccicare gli ori dei mosaici, che i secoli trascorsi non sono riusciti a rendere meno splendidi.  Certo, te li ritrovi replicati come souvenir nei posti più strani: dai piatti da muro agli adesivi da frigo, dalle ‘sportine’ per la spesa ai portachiavi. Poco ci manca che non li abbiano messi come decorazione sulle piadine, ma non è detto che non ci pensino davvero… Il vecchio cagnone della ‘maison’ che ci ospita ci accoglie, chiedendoci carezze, a pancia in su tra il giardinetto interno e le sale dove i turisti cominciano ad arrivare per il week end che precede il ferragosto, facendo respirare un po’ albergatori e ristoratori.

di erferraro Inviato su Senza categoria Contrassegnato da tag

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