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rimo giorno del tour romagnolo-veneto che interrompe il tradizionale soggiorno estivo a Baia Murena e la routine delle vacanze ‘residenziali’ con un qualcosa di diverso e un po’ più movimentato. Partenza alle 8,30 e, via Cassino, immissione nell’autosole fino a Bologna, con un paio di soste intermedie per rifocillarsi. Il tempo è bello e non troviamo traffico, perfino nel tratto dopo Firenze, notoriamente più critico. Bologna ci accoglie un po’ sonnacchiosa, con la sua aria vecchiotta ed i suoi incredibili filari di porticati. Per strada passeggiano soprattutto stranieri, immigrati orientali e qualche sparuta comitiva di biondi ragazzotti locali. Suggestiva e un po’ english la chiesa-convento di San Francesco, con i suoi archi rampanti dell’abside, i suoi colori un po’ cupi ed il giardinetto esterno con annessi barboni e vecchiette.. Molto più imponente e luminosa la cattedrale di San Petronio, con le cappelle affrescate e l’originale ‘pendolo di Foucault’, un po’ spaesato in mezzo a decine di santi e madonne… La piazza maggiore è sempre bella e suggestiva, col suo palazzo comunale, la fontana del Nettuno e la facciata incompiuta del duomo, ma c’è qualcosa che lascia la sensazione di un po’ triste, probabilmente la mancanza di gran parte dei bolognesi, senza la romorosa vicacità dei quali Bologna non è la stessa. Una tangenziale ci porta fuori dai viali della città, in direzione di Ravenna e, nel caso specifico, di Faenza. Qui infatti abbiamo prenotato da una settimana un albergo, in attesa di compiere il devoto pellegrinaggio a Solarolo, cittadina natale della Laura Pausini, il cui solo pensiero fa sorridere la mia Irene, pausiniana sfegatata, dal cui suggerimento, in effetti, è nata l’idea di questo tour romagnolo, poi esteso al Veneto. In speranzosa e fidente attesa di questa ‘epifanìa’, fatichiamo non poco a trovare il nostro albergo, percorrendo più volte le ‘rotonde’ che collegano il simpatico e accogliente centro di Faenza con i comuni circostanti, tra cui Granarolo e, appunto, Solarolo-Pausini… Dopo esserci rinfrescati nelle due belle camere del residence, ci aspetta una cena con tortellini al ragù e in altre preparazioni gustose, che è un modo per entrare appieno nel clima di questa Romagna che ci accoglie cordiale nella patria della ceramica, cui è dedicato perfino un museo, che visiteremo domani. Verdi pascoli (voglio vedere se riesco a incontrare la Lola granaroliana…) maioliche artistiche e musica…Non c’è che dire: è un bel mix!