di Ermete Ferraro
Ho provato a riflettere su come diavolo gli stranieri abbiano potuto “leggere” l’Italia attraverso l’immagine che è giunta fino a loro attraverso gli articoli dei loro quotidiani ed i réportages delle loro riviste.
Ho cercato, soprattutto, di comprendere quale impatto mediatico possano aver avuto le sconcertanti vicende italiane di queste ultime, convulse, settimane su chi, già da tempo, è pur abituato alle “stranezze” di quello che passa per uno dei primi 10 paesi “sviluppati” a livello mondiale, ma che troppo spesso lascia impudicamente trasparire quanto, in realtà, resti avviluppato nelle sue contraddizioni, storiche e geografiche.
Cominciamo dalla tragedia pirandelliana dei rifiuti rifiutati della Campania; aggiungiamoci la grottesca vicenda della mancata visita del Vescovo di Roma all’Università della capitale e, per concludere, soffermiamoci brevemente sulle dimissioni del ministro della Giustizia, raggiunto da provvedimenti giudiziari e perciò ferocemente polemico contro chi amministra la giustizia…
Dice: ma che cavolo c’entra una cosa con l’altra ? Che ci azzecca la crisi della spazzatura in Campania col risentito pronunciamento di alcuni docenti e studenti della “Sapienza” contro l’intervento di Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico ? E poi, che razza di relazione potrà mai esserci tra le prime due questioni e la deplorevole vicenda della (ma)stella cadente dell’ Udeur ?
Il fatto è che, se solo tento di mettermi nei panni di un francese, o di un tedesco, oppure anche di un greco o di uno spagnolo, che si sia trovato a leggere, a breve distanza, notizie dall’Italia di questo tenore (meglio: di questo basso…), penso proprio che sarei assalito dalla spiacevole sensazione di chi è costretto a vivere con accanto un vicino di casa incredibilmente strano, schizofrenico e di cui c’è davvero poco da fidarsi.
Ma insomma – mi verrebbe forse da commentare – uno stato dove non si sa neppure come e dove smaltire i rifiuti domestici che affidamento può dare quando si tratta invece di rifiuti speciali, tossici o, peggio, nucleari? E un’università dove, in nome del libero pensiero e della laicità della scienza, si lascia fuori della porta, dopo averlo ufficialmente invitato, il capo spirituale del cattolicesimo, peraltro illustre docente universitario, che immagine di serietà trasmette? E poi: il massimo responsabile della giustizia che denuncia in Parlamento la congiura dei giudici contro di lui ed il suo partito, a che razza di esemplare istituzionale appartiene?
Come se fossero ripassati i tre Magi dopo l’Epifania, le cronache italiane hanno offerto ai nostri vicini europei – e non solo a loro – tre disastrose immagini della nostra povera Italia: enormi cumuli d’immondizia che marcisce per strada; abbondanti esemplari d’insipienza anticlericale e sconcertanti polemiche sulla (in)giustizia dei provvedimenti assunti da alcuni giudici contro il ministro della giustizia. Come dire: l’oro di un’enorme risorsa ridotto assurdamente in rifiuto da seppellire o incenerire; l’incenso di una cultura religiosa lasciato molto laicamente fuori dal palazzo stesso della cultura e, infine, la mirra amara di un perverso sistema di potere che, divenuto vittima della sua stessa arroganza, si difende rabbiosamente.
Ma che razza di Paese è quello dove, dopo un decennio e mezzo di gestioni straordinarie dello smaltimento dei rifiuti, l’unica soluzione alla tragedia incombente è la nomina d’un "generalissimo" – con poteri ancora più straordinari – per decidere ed attuare, in pochi mesi, ciò che finora un’intera classe politica non ha voluto decidere né saputo attuare? Che staterello da operetta è quello dove dei cosiddetti scienziati laici e degli esagitati studenti democratici fanno di tutto per esorcizzare la presenza stessa di chi rappresenta una strada diversa per ricercare la verità? Che immagine riesce a dare di sé un governo sedicente progressista, le cui controverse sorti restano appese al dito tremante di qualche vetusto senatore a vita ed ora anche all’ipocrita solidarietà che è costretto a tributare al caudillo sannita, per evitargli di cadere dal suo stesso cavallo?
Al di là dello scenario meridionale, purtroppo comune alla prima ed alla terza vicenda, tutti e tre gli episodi appaiono un preoccupante segno di degenerazione di un quadro politico che, a dire il vero, era già abbastanza degenerato di suo. Un quadro politico da Sodoma e Gomorra, che costringe da tempo ad una convivenza contro natura partiti, persone e situazioni che non avrebbero nulla in comune, ad eccezione della risoluta ed un po’ cinica volontà di restare a galla in qualche modo, facendo finta di governare processi che nascono altrove e di cui sono solo i penosi – ma interessati – burattini…
E allora, che cos’altro sapremo inventarci nei prossimi giorni per comparire nuovamente in bella evidenza sulle pagine del New York Times, di Le Monde o di El Paìs? Potremmo, che so, decidere creativamente di liberarci della munnezza campana sversandola dentro l’ampio cratere del Vesuvio. Oppure si potrebbe invitare il Dalai Lama ad inaugurare i corsi dell’Orientale di Napoli, ovviamente per poi lasciarlo irriverentemente fuori dell’università, con la scusa che i lama…sputano sentenze. E che cosa ne pensate del fatto che – visti gli arresti degli ultimi autorevoli padrini – il governo nomini (ovviamente per un periodo provvisorio di almeno dieci anni…) un Commissario Straordinario per le attività malavitose organizzate, affidandogli alcuni reparti dell’Esercito ed attribuendogli pieni poteri di derogare a tutte le normative vigenti, così da consentire il completamento di alcuni affarucci rimasti interrotti? Volete scommettere che anche la Frankfuerter Algemeine Zeitung, Al Jazeera e la CNN ci farebbero un bel pezzo su ?…
In qst contesto di “stranezze” (chiamiamole così) qllo che personalmente mi ha colpito è un profondo senso di vergogna e di mortificazione. Beffati, sbeffeggiati e abbandonati agli artigli rapaci di chi ci malgoverna da trp tempo e che oggi si nasconde dietro la piaga (reale, chi la nega) della camorra per “giustificare” le proprie aberrazioni. Come altrettanto aberrante trovo l’atteggiamento di chi, in nome di una pseudo libertà della scienza nega ad altri il diritto di parola. Che sia toccato al Papa o a una persona qualunque poco importa, chi si ritiene “libero” di pensare nn può essere, nel contempo, colui che tappa la bocca agli altri,è un controsenso più che evidente. Cosa cambia rispetto a ciò che accade da sempre? Arroganza, presunzione e malafede sono qlli che governano spiriti e paesi da sempre.
Sconfortante, davvero.
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beh siamo in italia… qualcuno potrebbe rispondere… ed è vero.
mi auguro solo che l’inconcludenza di pochi non sia motivo per porre la maggioranza sotto tutela.
ciao, ed ancora un grazie, tuo marce
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sono d’accordo su quasi tutto, tranne che sulla faccenda del Papa. Naturalmente non ho condiviso quel documento dei deocenti e non lo avrei sottoscritto. Ma la dabbenaggine del rettore è stata di quella di pensare di far fare la prolusione dell’anno accademico di una università statale ad un Pontefice attraverso una lectio magistralis.Se lo stesso rettore avesse presentato un programma nel quale si impegnava poi a far fare la stessa prolusione l’anno prossimo ad un imam e poi al dalai lama allora …forse avrebbe avuto un senso, ma così mi dispiace è un’ingerenza intollerabile e poi il papa e i cattolici non sono imbavagliati da nessuno perchè hanno spazi e media a disposizione, caso mai è il contrario.
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