Mobilitare la Napoli che ‘ripudia la guerra’

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Lo scorso luglio ho pubblicato un articolo riguardante l’ipotizzata istituzione a Napoli di una “scuola di alta formazione per gli ufficiali delle forze armate della U.E.” , per utilizzare la pomposa quanto eufemistica dizione utilizzata dall’allora Ministra delle Difesa Pinotti.[i] A distanza di quattro mesi, devo segnalare che qualcosa si sta finalmente muovendo dopo la denuncia di questa incredibile vicenda, che riguardava non solo le politiche del Governo Gentiloni e di quello attuale in materia di difesa, ma in primo luogo la decisione assunta dalla Amministrazione comunale di Napoli, guidata da Luigi de Magistris, passivamente avallata dal Consiglio Comunale.
Dal mese di ottobre, infatti, è stata attivata su facebook una pagina – dal promettente titolo NAPOLI CITTÀ DI PACE [ii] – nella quale è trattata regolarmente proprio tale questione, a partire dall’appello NO ALLA SCUOLA DI GUERRA A NAPOLI!, divenuto oggetto di una petizione, che in pochi giorni ha raccolto più di 500 firme. [iii] Il documento sottoscritto riepiloga i punti essenziali della sconcertante vicenda, puntualizzando la discutibile operazione amministrativa che ha portato all’accordo tra Comune di Napoli, Ministero della Difesa e Ministero degli Interni, ma soprattutto la clamorosa contraddizione politica fra i proclami pacifisti di Luigi de Magistris ed una scelta che i fatto prelude all’istituzione di una ‘scuola di guerra’ in un Comune dichiaratosi Città di Pace.
«Le cittadine e i cittadini della Napoli simbolo della resistenza al nazi-fascismo e che ripudia la guerra chiedono, in via tanto più urgente, al sindaco De Magistris e ai consiglieri comunali delle due ultime due consiliature di fare chiarezza, documenti alla mano, sul cambio di destinazione d’uso della Caserma ‘Nino Bixio’. Nel 2014 viene firmato il progetto Unesco, affinché la ‘Nino Bixio’ (di proprietà comunale ed inizialmente destinata ad attività sociali, sanitarie, educative, turistiche e di pace) diventi la prima scuola di guerra europea per la formazione di ufficiali. Si nasconde dietro il nome della ‘Nunziatella’, l’istituzione scolastica dove si “educano” all’arte militare i ragazzi italiani, ma in realtà è un’altra cosa: nella ‘Nino Bixio’ verranno “specializzati” militari adulti di tutta Europa, già formati al conflitto armato. Il Comune di Napoli ha permutato lo storico edificio di via Monte di Dio (la Nino Bixio) con una palazzina della zona, rinunciando di fatto a un canone di fitto di quasi mezzo milione di euro. L’operazione si è chiusa nel febbraio del 2017 e un mese dopo il sindaco ha portato in Consiglio Comunale la proposta di delibera “Napoli città di pace”, affermando principi contraddetti dai tre anni di lavoro intenso speso su finalità belliche.»
Questa pagina monotematica – promossa da attivisti di varie organizzazioni ma rivolta a tutti i cittadini/e napoletani che ‘ripudiano la guerra’ – è divenuta in breve tempo non solo una risorsa informativa su questioni difficilmente affrontate dai c.d. mainstream media, come quelle inerenti l’incessante militarizzazione della società o il prospero commercio delle armi, ma anche un polo di aggregazione del dissenso nei confronti di decisioni scellerate e pericolose per la pace e la sicurezza degli abitanti. Non a caso, i contributi postati su questa pagina riguardano soprattutto il “pasticciaccio brutto” dell’accordo trilaterale per allargare la ‘Nunziatella’ nella storica area di Pizzofalcone e per dar vita ad una scuola militare della U.E., ma cercano anche di far luce su ciò che sta accadendo intorno a noi – troppo spesso a nostra insaputa – per attuare politiche difensive comuni a livello comunitario. Tutto senza intaccare la cappa militarista derivante dalla nostra supina adesione alla N.A.T.O., ma piuttosto affiancandole ulteriori strutture ‘difensive’ europee. Una nuova fase sembrerebbe essersi aperta dal 6 novembre 2018, con l’entrata in carica del gen. Claudio Graziano come nuovo presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea (C.M.U.E. – E.U.M.C.) [iv] Quella che sembrava solo un’ipotesi remota, quindi, potrebbe diventare per Napoli una preoccupante realtà.
Vertici tricolori della Difesa Europea, Mogherini consule

Il Gen. Claudio Graziano
L’Amministrazione comunale della nostra Città non è in buona salute e lo si riscontra ogni giorno. Le carenze finanziarie e le scelte amministrative sbagliate sono purtroppo sotto gli occhi di tutti, ma ancora più grave è l’assenza di punti fermi che rinviino a decisioni strategiche sul futuro di Napoli. Si riceve, invece, l’impressione di una continua, schizofrenica, oscillazione tra la sensazione d’onnipotenza dei vertici politico-amministrativi comunali e la loro tangibile impotenza nel risolvere problematiche ordinarie ma d’importanza fondamentale per i cittadini, come trasporti, gestione del verde pubblico e del ciclo dei rifiuti, manutenzione di strade e impianti pubblici etc.
In tale desolante contesto, potrebbe sembrare poco urgente – o comunque poco ‘popolare’ – affrontare questioni come quella dell’accordo Comune-Difesa-Interni per assicurare alla nostra Città una ‘prestigiosa’ scuola militare europea. A qualcuno, infatti, potrebbe apparire una concessione all’antimilitarismo di principio, un inutile andare a cercare il pelo in un uovo già deteriorato o, peggio, solo una paranoia pacifista. Eppure chi ha seguito la nostra pagina sa bene che non è così. Il ricordato insediamento dell’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Claudio Graziano, al vertice del Comitato Militare della U.E. rappresenta infatti un segnale molto chiaro in direzione della creazione d’un apparato difensivo comunitario che, senza mettere minimamente in discussione l’Alleanza Atlantica, rafforzerà e potenzierà l’interventismo armato dell’Italia nei vari scenari conflittuali, garantendo ottimi affari alle industrie belliche. Per citare un articolo pubblicato dal sito web del Ministero della difesa:
«I militari italiani garantiscono infatti un contributo fondamentale per l’Unione Europea, non solo in termini di partecipazione numerica, ma anche per la qualità professionale dimostrata in decenni di partecipazione alle operazioni della UE. Parimenti, la nomina del Generale Graziano è anche un riconoscimento del ruolo politico-strategico giocato dal nostro Paese, che crede profondamente nella necessità della creazione di un sistema di Difesa europea».[v]
Si direbbe allora che la ‘scuola di guerra’ evocata dal nostro appello-petizione non sia più solo una vaga ipotesi, se si tiene conto anche di un’altra mossa effettuata di recente sulla scacchiera della difesa europea: la nomina del Vice Comandante generale dell’arma dei Carabinieri al vertice europeo del C.G.C.C., ossia il Comando Civile della Gestione delle Crisi. Il generale Coppola – napoletano ed ex allievo della ‘Nunziatella’ – a Bruxelles è andato infatti a dirigere un organismo che coordina le dieci ‘missioni’ dell’U.E. nelle aree di crisi sullo scenario euro-mediorientale.
«Il Generale di C.A. dei Carabinieri Vincenzo Coppola, già vice Comandante generale dell’Arma, gestirà il Civilian Planning Conduct Capability (Cpcc) all’interno del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (Seae) alle dirette dipendenze dell’Alto Rappresentante della Politica Estera Ue – Federica Mogherini. Sarà il Comandante Operativo di tutte le Missioni civili dell’Unione Europea di Polizia, di assistenza giudiziaria, protezione civile e di monitoraggio elettorale».[vi]

Il Gen. Vincenzo Coppola
Non lasciamoci ingannare dal fatto che si faccia riferimento ad ‘operazioni di polizia internazionale’, oppure che l’aggettivo ‘civile’ caratterizzi tali ‘missioni’. Il gen. Coppola vanta in effetti una notevole carriera militare anche come capo del team della N.A.T.O. nello scenario della guerra che ha lacerato l’ex Jugoslavia – e adesso è stato incaricato di affrontare nuovi aspri conflitti, fra cui quello che sta attualmente dilaniando la Libia, coinvolgendo molto da vicino l’Italia ed i flussi migratori che si dirigono verso le nostre coste.
«Le attenzioni di Coppola saranno concentrate soprattutto, in questa fase iniziale del suo mandato, sulla questione libica dove sarà necessario fare arrivare stabilmente una missione che ora fa base a Tunisi, spostandosi nel territorio dell’ex Tripolitania due volta a settimana. Ancora troppo poco per fare la differenza. Ma la partita degli equilibri internazionali si gioca anche a Rafah, Striscia di Gaza dove si registrano tensioni». [vii]
La coincidenza di due alti ufficiali italiani ai vertici militari europei, insomma, gioca a favore della candidatura del nostro Paese ad ospitare la scuola di alta formazione per gli ufficiali delle forze armate della U.E., tanto auspicata dall’allora Ministra Pinotti e probabilmente non sgradita a chi attualmente guida dopo di lei il dicastero italiano della Difesa.
La Capitana Elisabetta Trenta. specializzata professionalmente nel settore della sicurezza militare internazionale, ha infatti operato in Iraq, Libano e Libia, in particolare come consigliere politico della Difesa a Nassiriya nell’ambito della ‘missione’ Antica Babilonia 9, ed è stata Vicedirettore del Master in Intelligence e Sicurezza della Link Campus University, nonché ricercatrice e dirigente di consorzi che si occupano di questi settori. [viii] Insomma, è una che se ne intende e che, prima di assumere l’incarico, aveva dichiarato che, da ministra, avrebbe puntato a «…investire nel personale e nella tecnologia per assicurare al paese forze armate più moderne e più capaci di fronteggiare le nuove minacce». [ix] E’ poi la stessa che, pochi giorni fa, ha dichiarato di voler inviare in Campania altri 200 militari a presidiare i siti di stoccaggio dei rifiuti [x] e che si dice abbia “fortemente voluto” il bellicoso spot ministeriale ‘Combat’, in occasione delle celebrazioni per il 4 Novembre. [xi]
Un assurdo gioco delle tre carte
In attesa di segnali più chiari, cerchiamo intanto di capire che cosa si è mosso da agosto 2015 in direzione dell’attuazione del Protocollo siglato nel 2014 da Pinotti Alfano e de Magistris [xii] e delle successive delibere – di giunta e poi consiliare – con la quali si “approvava ed autorizzava” la c.d. ‘permuta’ della Caserma della P.S. ‘Nino Bixio’ a Monte di Dio, di proprietà comunale, con un immobile di proprietà statale non lontano, l’ex convento di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone. Qual è stato il seguito di quella molto discutibile decisione dell’Amministrazione Comunale, assunta quattro anni fa e che il Sindaco ebbe retoricamente a definire “Una giornata storica per la città di Napoli” ? [xiii] Ebbene, a parte la formalizzazione e pubblicizzazione del dettagliato progetto “La grande Nunziatella Europea”, col quale l’associazione nazionale Ex Allievi della Nunziatella ha promosso l’istituzione napoletana come «prima Scuola Militare europea» [xiv], non è successo praticamente nulla. Anzi, a prima vista si direbbe che ciò che si è verificato negli ultimi anni vada in tutt’altra direzione.

Il ‘Gran Quartiere di Pizzofalcone’
- Il ‘Gran Quartiere di Pizzofalcone’ [xv] dove è ubicata la Caserma ‘Nino Bixio’ – ossia il rinascimentale palazzo Carafa di Santa Severina, già sede dell’Ufficio Topografico del Regno borbonico e tuttora dell’Archivio Militare di Stato – continua tranquillamente ad ospitare il IV Reparto mobile della Polizia di Stato di Napoli. Nelle previsioni, questa struttura della P.S. avrebbe invece dovuto trasferirsi nella Caserma ‘Boscariello’ di Miano, uno degli immobili oggetto dello scambio trilaterale tra Comune, Difesa ed Interni.
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Demolizione di parte della Caserma ‘Boscariello’ di Miano
Il problema è che tale immobile, nel frattempo, è stato destinato alla demolizione, in modo da poter ospitare la nuova ‘Cittadella dello Sport’, nell’ambito del c.d. ‘Progetto Scampia’ ed in vista delle Universiadi. Lo testimonia un articolo de Il Mattino di poco più di un anno fa, nel quale si riferisce della cerimonia inaugurale dei lavori cui partecipò, oltre all’allora Ministro dello Sport Luca Lotti, anche il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, che era stato presente alla firma dell’accordo che destinava la ‘Boscariello’ alla Polizia di Stato. [xvi] Va ricordato, poi, che solo un mese prima di tale cerimonia il sindaco de Magistris aveva deciso di trasferire ‘temporaneamente’ in quella struttura i Rom di Scampia, dopo l’incendio del campo di Cupa Perillo.[xvii]
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Ex Convento di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone
L’ex convento delle suore agostiniane di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone – il terzo immobile dell’accordo, di proprietà statale e scambiato ‘alla pari’ col suddetto Palazzo Carafa – un edificio cinquecentesco annesso all’omonima chiesa, ormai piuttosto degradato – frazionato in ben 80 unità immobiliari, è stato da lungo tempo adibito ad uso residenziale.
Ne deriva che l’indebitato Comune di Napoli, avendo incoscientemente rinunciato agli oltre 450 milioni annui che prima introitava per il fitto alla Difesa della ‘Nino Bixio’, si trova ora proprietario di un palazzo dal quale può ricavare molto di meno. Sembrerebbe allora che l’unico soggetto che tragga profitto da questo gaddiano ‘pasticciaccio brutto’ sia il Ministero degli Interni, che non deve più pagare al Comune il canone di locazione per la Caserma della P.S.. Viceversa, anche il dicastero della Difesa appare in difficoltà, non potendo – almeno per ora – attuare il progetto della scuola militare europea, al tempo stesso ampliando la ‘Nunziatella’ ed accrescendone il prestigio internazionale.
A questo punto nasce spontanea una domanda: è mai possibile che fino a qualche mese fa non si sia levata nessuna voce di dissenso, o quanto meno di dubbio, su questo incredibile pasticciaccio politico-amministrativo? A giudicare dai documenti ufficiali, non solo non c’è stata opposizione alcuna alla ‘bastardata di Pizzofalcone‘, ma addirittura si direbbe che su questo strano affaire si sia registrato un inspiegabile consenso trasversale. Basti pensare che la delibera di giunta n. 29 dell’8 luglio 2015 – presentata a firma del Sindaco de Magistris e dell’Assessore al Patrimonio Fucito – fu approvata a voti unanimi dagli otto amministratori presenti e, soprattutto, che la conseguenziale deliberazione del Consiglio Comunale (n° 46 del 6 agosto 2015) fu adottata altrettanto all’unanimità dai 27 consiglieri presenti, compresi diversi rappresentanti dell’opposizione.
Per sentirsi levare una voce di dissenso nel merito, dunque, bisogna giungere all’agosto 2017, quando la professoressa Francesca Menna (appartenente al Gruppo Consiliare del Movimento Cinque Stelle) ha finalmente denunciato la sconcertante vicenda di ciò che ha esplicitamente chiamato ‘scuola di guerra’, con un intervento molto duro, testimoniato da un video. [xviii] Peccato che la stessa rappresentante dei Cinque Stelle nel giugno 2018 abbia dato le dimissioni, in dissenso con le scelte politiche del Movimento e, si suppone, della sua bellicosa Ministra…
Che fare? Controinformazione, opposizione e resistenza.
Di fronte al muro di gomma che ha finora smorzato ogni critica o distinguo, l’unica soluzione praticabile ci è sembrata quella di fare appello direttamente ai cittadini di quel Comune che, con la modifica al proprio Statuto nel marzo 2017, si è autoproclamato “Città di Pace e di Giustizia”. [xix]
Il documento alla base della petizione lanciata dalla pagina facebook “Napoli Città di Pace” ha già raccolto un migliaio di firme ed ancor di più solo coloro che la seguono ed interagiscono con i contributi in essa pubblicati. La petizione – la cui sottoscrizione prosegue su vari canali di raccolta delle firme – si chiude con una richiesta: «…al sindaco de Magistris e ai consiglieri delle due ultime consiliature comunali di fare chiarezza su tale questione (ovviamente documenti alla mano) in occasione di un’assemblea pubblica che si terrà a Napoli a dicembre». Il primo passo, infatti, è fare luce sul senso di tale scelta e sulle prospettive alle quali essa era stata finalizzata. E’ comunque evidente che l’unica soluzione per uscire da quest’assurda situazione sarebbe la revoca dell’accordo sottoscritto dal Comune di Napoli coi due ministeri della Difesa e degli Interni, dal quale l’amministrazione cittadina risulta chiaramente penalizzata in termini economici, oltre a far emergere stridenti (seppur soffocate) contraddizioni politiche all’interno della stessa maggioranza.
Tutto questo, fra l’altro, non può non tener conto dei preoccupanti scenari internazionali, che vedono l’Italia stretta tra la morsa dell’arroganza con cui il Presidente degli Stati Uniti esige un aumento del contributo finanziario da parte dei Paesi europei aderenti alla N.A.T.O. e l’incalzante tendenza a consolidare sempre più i legami di cooperazione e coordinamento della difesa fra gli stessi membri della U.E., ivi compresa la formazione dei quadri militari. E’ istruttivo, a tal proposito, leggere i documenti ufficiali dell’European Security and Defence College (E.S.D.C.), la cui ‘mission’ è così esplicitata:
« Il Collegio Europeo per la Sicurezza e la Difesa (ESDC) è stato istituito nel 2005, con la finalità di provvedere un’educazione di livello strategico nella Politica Europea di Sicurezza e Difesa, ora chiamata Politica Comune di Sicurezza e Difesa (CSDP).[…] I destinatari della formazione comprendono pubblici ufficiali, diplomatici, appartenenti alle forze dell’ordine e personale militare proveniente dagli Stati membri della U.E. e da istituzioni coinvolte nel CSDP…» [xx].
Scorrendo le pagine del sito web ci s’imbatte in una pluralità di tematiche ‘civili’ che sarebbero oggetto di formazione a livello europeo, fra cui la protezione dei rifugiati e dei migranti, la risposta alle emergenze umanitarie, lo sviluppo della cooperazione, i diritti umani, le relazioni multilaterali e perfino le questioni concernenti il clima, l’ambiente e l’energia, la cultura e l’innovazione e le relazioni economiche. Ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze: l’allargamento del concetto di ‘difesa’ e di ‘sicurezza’ serve solo a nascondere le vere finalità delle forze armate, che hanno assai poco a che vedere con l’assistenza umanitaria o le sedicenti ‘missioni di pace’. Un segnale evidente, per quanto ci riguarda come cittadini italiani, è stata la brusca ‘svolta’ del Ministero della difesa che, dopo le proteste dei generali per gli spot che presentavano i militari come volenterosi e paciocconi boy scout, in occasione delle celebrazioni per il 4 novembre 2018 ha infine deciso di mostrare il “volto guerriero dei soldati italiani, sempre nascosto dietro la retorica delle ‘missioni di pace’ “, per riprendere le parole del citato commento di Di Feo su la Repubblica. [xxi]
Del resto, che le nostre forze armate non si occupino solo di presidiare strade e discariche o di soccorrere terremotati ed alluvionati è dimostrato dal fatto che i nostri militari sono impegnati attualmente in 50 ‘missioni’ attive in 21 paesi esteri, con l’impiego di 6.000 soldati ed una spesa di 900 milioni di euro (gen – set. 2018), come sintetizza un recente articolo su lenius.it [xxii]
E che gli scenari di guerra che ci si preparano siano sempre più inquietanti è testimoniato anche dalle imponenti manovre militari congiunte della NATO denominate ‘Trident Juncture 2018’, svolte lo scorso Ottobre in Norvegia sotto il comando dell’Amm. James Foggo, il numero uno del J.F.C. di Napoli-Lago Patria. [xxiii] Per non parlare, poi, delle esercitazioni pan-europee per fronteggiare spaventosi (e palesemente illegali) attacchi bellici del tipo C.B.R.N. (chimici, batteriologici, radiologici e nucleari) che, sempre nel mese di Ottobre, sono state ospitate dalla ‘Scuola Interforze per la difesa N.B.C.’, che – come pochi sanno – opera invece stabilmente presso la Caserma ‘Verdirosi’ di Rieti. [xxiv]
Insomma, i nostri pseudo-boy scout sembrerebbero aver finalmente gettato la maschera buonista e ci mostrano con chiarezza quale futuro ci aspetta in un mondo dominato dalle logiche militari e dagli interessi delle industrie belliche. Vogliamo fornire loro, a casa nostra e a spese nostre, anche una ‘prestigiosa’ accademia dove possano giocare alla guerra ed esercitarsi nelle loro ‘arti oscure’ ?
Le cittadine e i cittadini della Napoli che ripudia la guerra esprimono con forza il loro NO e faranno tutto quanto è possibile per bloccare questo ennesimo, subdolo, tentativo di asservire Napoli, Città di Pace, agli interessi del complesso militare-industriale.
© 2018 Ermete Ferraro
N O T E —————————————————————————————————
[i] Ermete Ferraro, La ‘Cattiva Scuola ‘ di guerra (10.07.2018) > https://ermetespeacebook.com/2018/07/10/la-cattiva-scuola-di-guerra/
[ii] Visita la pagina facebook del Gruppo > https://www.facebook.com/napolicittadipace/
[iii] Visita il sito di ‘Change.org’ che ha diffuso la petizione e raccolto le adesioni ad essa > https://www.change.org/p/amministrazione-comunale-di-napoli-no-alla-scuola-di-guerra-dell-ue-a-napoli?recruiter=31022423&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=share_petition&fbclid=IwAR19HAvNnMvI9a5OvHFPMoj20vsuC_460IOs-j4yO7oQu0Q9I3vpqQqemfw
[iv] “UE: il Generale Graziano nominato Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea” 07.11.2018) > https://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/Generale-Graziano-nominato-Presidente-del-Comitato-Militare-Unione-Europea.aspx
[v] Ibidem
[vi] Giuseppe Fiore, “Le novità al vertice europeo del Comando civile della Gestione delle Crisi” , Start Magazine > https://www.startmag.it/mondo/le-novita-al-vertice-europeo-del-comando-civile-della-gestione-delle-crisi-cpcc/?fbclid=IwAR3Y6PshN0px21Xuibp_kNJf4PHO6fheuGvq9fZhbuRS2N2vy1nPR0If7hI
[vii] “Il gen. Vincenzo Coppola vola a Bruxelles: guiderà le missioni civili europee” (19.09.2018), TGCom24 > https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ll-generale-vincenzo-coppola-vola-a-bruxelles-guidera-le-missioni-civili-europee_3164054-201802a.shtml
[viii] Vedi: “Elisabetta Trenta: chi è, curriculum del ministro della difesa M5S” (01.07.2018) , Termometro Politico > https://www.termometropolitico.it/1305595_elisabetta-trenta-chi-e-curriculum-ministro-difesa-m5s.html
[ix] Piera Matteucci, “Elisabetta Trenta ministro della difesa: un’esperta di sicurezza con l’ombra del reclutamento dei mercenari in Libia” (31.05.2018) la Repubblica > https://www.repubblica.it/politica/2018/05/31/news/elisabetta_trenta_difesa_governo_conte-197374627/
[x] Valentino Di Giacomo, “Il ministro Trenta: ’Duecento soldati in Campania per presidiare gli impianti dei rifiuti” (nov. 2018 ) Il Mattino > https://ilmattino.it/primopiano/cronaca/rifiuti_isis_intervista_ministro_difesa_elisabetta_trenta-4090325.html
[xi] Cfr. Gianluca Di Feo, “Difesa: arrivano gli spot ’guerrieri’ voluti dalla ministra Trenta per il 4 novembre” (22.10.2018), la Repubblica > https://www.repubblica.it/politica/2018/10/22/news/difesa_arrivano_gli_spot_combat_per_il_4_novembre-209687116/
[xii] Cfr. articolo del 15.11.2014 sul sito web del Ministero della Difesa > https://www.difesa.it/Il_Ministro/sottosegretari/Gioacchino_Alfano/Eventi/Pagine/ProtocolloIntesaDifesaInternoComuneNapolieDemanio.aspx?fbclid=IwAR2MCBesKgQgbnvF7bbNCs8alDh9rpAQqeozkcyvhwD-1WHAADnCwbrM__w
[xiii] Guardare l’istruttivo video di Pupia.tv che mostra la cerimonia della Nunziatella e la firma dello ‘storico’ protocollo d’intesa > https://www.youtube.com/watch?v=W-eT7ZgPAz0&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1pMO3ypYlvypfFztW9M-j2OiG_uMvt-764pyh75LFbcyyopY_9j1b01rA
[xiv] https://nunziatella1787.eu/wp/wp-content/uploads/2016/04/www.nunziatella.it_public_Rosso%20Maniero_Progetto_Europa.pdf?fbclid=IwAR2wTpcwp170RzTrguYBUCyC5WF5MyHigYx8oZe8vhTJXT3cidnbT9zMB_4
[xv]https://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Quartiere_di_Pizzofalcone?fbclid=IwAR1ZsiyuDLwPAzmzITWgFdzAJTI6WKSd8fpmvWmJDNzKjgKwB6QUe4DEi28
[xvi] Dario del Porto, “Va giù la caserma Boscariello, qui nascerà la cittadella dello sport” (26.10.2017), Il Mattino > [xvi] https://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/10/26/news/va_giu_la_caserma_boscariello_qui_nascera_la_cittadella_dello_sport-179393856/
[xvii] Davide Schiavon, “Rom in caserma, Moschetti: ‘Si aggiunge degrado a degrado. Daremo battaglia’ “ (02.09.2017), Napoli Today > http://www.napolitoday.it/cronaca/rom-scampia-cupa-perillo-caserma-boscariello-miano.html
[xviii] Vedi intervento della Cons. Francesca Menna (M5S) nel corso della seduta consiliare del 1° agosto 2017) > https://www.youtube.com/watch?v=EcSNVbXgpP0&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1Q8LTURCuBDBJlofsIcBEUoIAa00S6yFWkIhY8iR5vYVJ7e-4EAtk75F4
[xix] “Consiglio, nello Statuto c’è ‘Napoli Città di Pace e Giustizia” (20.03.2017) Ex Partibus , con video della Web Tv del Comune di Napoli > https://www.expartibus.it/consiglio-nello-statuto-ce-napoli-citta-pace-giustizia/
[xx] “E.S.D.C. Mission” > https://eeas.europa.eu/headquarters/headquarters-homepage_it/4369/European%20Security%20and%20Defence%20College%20(ESDC) (traduzione mia)
[xxi] V. https://www.repubblica.it/politica/2018/10/22/news/difesa_arrivano_gli_spot_combat_per_il_4_novembre-209687116/
[xxii] Fabrizio Ciocca, “ Missioni militari italiane nel mondo:dove sono, cosa fanno, quanto costano “ (17.09.2018) > https://www.lenius.it/missioni-militari-italiane-nel-mondo/
[xxiii] Manlio Dinucci, “Tridente NATO da Napoli al Nord Atlantico” (23.201018), Il Manifesto > video su: https://youtu.be/2Qhqw0_Lwgc
[xxiv] Visita: https://www.difesa.it/SMD_/EntiMI/ScuolaNBC/Pagine/default.aspx